Le maschere veneziane
La maschera è uno dei simboli più affascinanti e riconoscibili di Venezia, un elemento che da secoli intreccia arte, mistero e libertà. Le sue origini risalgono ai tempi della Serenissima, quando, durante le feste e i banchetti, i veneziani cominciarono a indossare maschere per celare la propria identità. Questa usanza permetteva di superare le rigide barriere sociali: nobili e popolani potevano incontrarsi e divertirsi insieme, uniti dall’anonimato e dalla magia del travestimento.
Con il tempo, la maschera divenne parte integrante della vita quotidiana veneziana. Nel Settecento, epoca d’oro del Carnevale, le calli e i palazzi della città si riempivano di figure eleganti, enigmi e intrighi. La Bauta, con il suo volto bianco e il tricorno, era usata non solo per le feste, ma anche per assistere agli spettacoli teatrali o per incontrarsi in segreto. La Moretta, misteriosa e muta, veniva indossata dalle dame veneziane, mentre il Medico della Peste, con il suo lungo becco, nacque come maschera medica durante le epidemie, per poi trasformarsi in icona teatrale e simbolo della fragilità umana.
Ogni maschera racconta una storia, un personaggio, un frammento dell’anima veneziana. Dietro la loro eleganza si nasconde un linguaggio fatto di gesti, sguardi e silenzi, un modo unico di comunicare e di vivere la libertà. Ancora oggi, gli artigiani veneziani tramandano questa tradizione con passione, realizzando maschere secondo le antiche tecniche di cartapesta e decorazione a mano, affinché la storia e l’anima del Carnevale continuino a vivere nel tempo.
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Nei nostri workshop accompagniamo i visitatori in un viaggio attraverso le storie e le tradizioni che si celano dietro ogni maschera veneziana. Ti invitiamo a trovarci per scoprire come l’arte, la storia e la manualità si fondono in un sapere antico, ancora vivo nelle botteghe e nei laboratori della città.
Il medico della Peste


La colombina
La bauta


La moretta

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